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Company presentation UNITEC D GmbH

Presentazione dell’azienda UNITEC D GmbH

UNITEC D (High Tech Industrieprodukte Vertriebs GmbH), è un’impresa a responsabilità limitata, con sede ad Augsburg (Germania), nata alla fine degli anni ’80 su iniziativa dell’imprenditore italiano Vincenzo Marino, che aveva maturato importanti esperienze nell’ambito del settore dei grandi impianti di automazione per la costruzione di autovetture a livello mondiale. Tale esperienza lavorativa, lo portò ad individuare tutta una serie di carenze operative e gestionali nella logistica e negli approvvigionamenti in quelle aziende che iniziavano a stringere nuove relazioni commerciali con imprese situate in mercati geograficamente distanti. La problematica più vistosa di tale carenze, concerneva infatti la frammentazione delle forniture e la quasi impossibilità di coordinare gli approvvigionamenti anche sotto un punto di vista temporale.
UNITEC, realizzò così nuovi servizi, ad alto valore aggiunto, che risultarono di estrema importanza per tali aziende. Nacque così il concetto di fornitura integrata, tramite il quale si permetteva alle aziende clienti di delegare le attività di approvvigionamento così da ottenere le forniture con modalità più efficaci ed efficienti rispetto ai metodi tradizionalmente utilizzati. UNITEC, si poneva quindi come una sorta di ufficio acquisti-estero per conto di tali imprese e dove l’attività di assistenza offerta, era giustificata dal fatto che la predetta, disponendo di tutta una serie di risorse e conoscenze, agevolava di fatto l’implementazione a basso costo di rapporti commerciali con nuovi fornitori.
Le imprese risultavano infatti carenti di conoscenze specifiche del nuovo mercato in cui si andava ad operare, oltre che di tipo linguistico e, quindi, si rendeva indispensabile disporre di tutta una serie di risorse gestionali utili ad implementare un’integrazione dei processi operativi, logistici ed amministrativi (si pensi in questo caso alle varie norme legali e doganali necessarie per lo sdoganamento dei prodotti acquistati).
Il parco clienti di UNITEC, in virtù dell’offerta di tali servizi e quindi, del valore che le imprese ottenevano grazie alle nuove modalità di outsourcing e di fornitura integrata, con ciò in grado di gestire ed organizzare tutte le fasi dell’approvvigionamento, cominciò da subito ad aumentare, registrando un incremento progressivo della sua forza lavoro, costituito da professionisti del settore, che si aggirava intorno al 40% annuo.
Un ulteriore riconoscimento dell’attività svolta dalla UNITEC, si ebbe con la partecipazione all’attività del DIN, „Deutsche Institut Für Normung“, voluta dall’organismo stesso, il quale opera a livello mondiale per la definizione delle norme di sicurezza generali in relazione alla costruzione e manutenzione degli impianti di produzione e del quale UNITEC è appunto membro attivo, esercitando al suo interno un potere decisionale, tramite la formulazione del proprio voto, oltre ad offrire consulenza tecnica.
Per quanto concerne la scelta della localizzazione geografica aziendale all’interno dell’area tedesca, è spiegata dal fatto che proprio in tale area, definita dallo stesso Marino come un crogiuolo primordiale, vi fosse all’inizio degli anni ’80, un’alta concentrazione di aziende, operanti principalmente nel settore automobilistico (Mercedes, BMW, Porsche, Audi, Volkswagen, Grob, KuKa, MAN, Siemens..), all’interno della quale si sviluppò una produzione di componenti e prodotti ad alto contenuto tecnologico, relativamente ai quali le imprese europee erano particolarmente interessate in termini di fornitura. Per tali imprese, nacque così l’esigenza di avere un punto di riferimento cui fare affidamento per lo sviluppo di rapporti commerciali con imprese estere, UNITEC, approntò quindi una fitta rete di servizi logistici ed amministrativi innovativi tali da consentire a dette imprese di delegare, tutto o in parte, le attività necessarie ad organizzare tutto il flusso logistico ed amministrativo dei rapporti di sub-fornitura.
Tali attività infatti, non essendo di tipo core, avrebbero generato dei costi di coordinamento interno superiori rispetto a quelli di mercato, delegando invece ad UNITEC le stesse attività, le imprese clienti parteciparono attivamente ad una fitta rete di scambi commerciali con Paesi esteri a costi contenuti.

Localizzazione geografica di UNITEC GmbH

europa
(Fonte UNITEC GmbH, 2001)

Attualmente, i mercati di riferimento di UNITEC, si espandono non solo in ambito europeo, grazie anche all’apertura del Mercato Unico che ha favorito sia la libera circolazione delle merci che una riduzione di rischi connessi ai tassi di cambio con l’introduzione dell’Euro, ma anche in ambito internazionale, ove persistono ancora difficoltà oggettive per le imprese appartenenti ai diversi Paesi, tenuto conto dei diversi linguaggi non ancora pienamente condivisi

Applicazione delle nuove tecnologie nelle attività di UNITEC

Come visto nei capitoli precedenti, UNITEC nasce rispondendo all’esigenza delle imprese di dover comunicare con i vari fornitori presenti su tutto il territorio internazionale, con il maggior grado di efficienza ed efficacia possibile.

Il concetto di rete e di networking interaziendale, sono da sempre alla base dell’attività della UNITEC, dove l’utilizzo dei sistemi di informatizzazione ed industrializzazione, le hanno permesso di ottenere già da tempo, i vantaggi connessi all’utilizzo dei nuovi strumenti informatici.

L’azienda ha quindi il merito di aver individuato e sfruttato con largo anticipo, la possibilità di ottenere consistenti riduzione dei costi legati alla gestione dei processi di approvvigionamento, tramite l’utilizzo della rete, dei concetti di outsourcing e di industrializzazione nella gestione, ricezione, elaborazione e trasmissione delle informazioni. La mancanza di tali concetti innovativi e, quindi, di prodotti e soluzioni software sul mercato, ha spinto l’azienda a sviluppare in proprio tali soluzioni, maturando così un’esperienza nel settore, risultata poi fondamentale per la sua nascita.
UNITEC, nel 1995 rilascia la prima versione di un software gestionale per il workflow di processo, successivamente migliorato fino a trovare applicazione in tutti gli ambiti dell’attività aziendale.

Con l’avvento della rete Internet, UNITEC individua immediatamente l’importanza ed il valore offerto da tale strumento e, quindi, il nuovo valore aggiunto per le aziende che lo avessero eventualmente sfruttato. In UNITEC, nasce quindi la volontà e l’esigenza di investire in tale ambito, creando così una divisione specializzata nel settore dell’informatica. Tale divisione esterna, conduce poi, nel 1997, alla costituzione della UNITEC Service & Web con sede a Sabaudia (LT), la cui gestione ed operatività risulta del tutto indipendente rispetto ad UNITEC GmbH.

La nuova divisione informatica, oltre a fornire servizi direttamente all’interno di UNITEC, inizia a studiare ed offrire servizi anche per le aziende clienti, producendo sia strumenti software per tutto il networking., sia attività di consulenza ed assistenza in modo del tutto innovativo.
UNITEC è quindi in grado di sfruttare al massimo le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, dove tutti i processi aziendali sono definibili come paperless (per i quali ha ottenuto una certificazione di qualità come „La prima azienda ad operare senza carta“ già nel 1998) Le soluzioni proposte da UNITEC, sono state infatti certificate dalle norme ISO 9001 in termini di qualità ed innovazione. Ciò ha consentito il riconoscimento alla stessa di un premium price da parte del mercato clientelare, costituendo inoltre un modello di riferimento per le altre società interessate all’implementazione di simili soluzioni.
UNITEC, dispone già da diverso tempo, di un sistema software ERP realizzato interamente sulle proprie esigenze, tramite il quale riesce ad ottenere una completa informatizzazione del workflow aziendale, così da gestire in tempo reale l’intero processo di approvvigionamento, realizzando cospicui risparmi sulla gestione delle informazioni (essendo prossima a livelli di „errore zero“), in ambito organizzativo ed amministrativo.
Con la sua attività, UNITEC permette quindi anche alle aziende clienti, di reingegnerizzare le procedure di approvvigionamento, così da generare immediatamente dei ritorni economici dovuti alla eliminazione dei costi connessi all’approvvigionamento delle forniture tramite procedure e tools di tipo convenzionale (trasformando i costi fissi in variabili e riducendoli).
La mission che UNITEC ha deciso di perseguire è quindi la trasformazione dei costi fissi aziendali in costi variabili e, contemporaneamente, una loro riduzione. Per garantire questo, l’azienda, oltre ad offrire i mezzi utili ad una reingegnerizzazione delle procedure aziendali di approvvigionamento, supporta il continuo miglioramento aziendale con applicazione del concetto di Quality Management, così da permettere alle aziende clienti di ottenere nuovo valore aggiunto connesso alla riduzione dei costi.
Le aziende clienti possono così dedicarsi esclusivamente e serenamente alle proprie attività strategiche di core business e, quindi, delegare tutti i processi gestionali che normalmente assorbono risorse economiche e professionali di fatto sottratte alle altre attività aziendali.

Tramite tali soluzioni, le aziende ottengono una immediata riduzione delle attività e dei processi necessari per gestire i diversi rapporti di approvvigionamento con i propri fornitori. Tali risparmi, si ottengono tanto negli approvvigionamenti relativi ai non production goods, (intesi questi come MRO necessari per gli impianti di produzione di diverse tipologie industriali, come ad esempio quella automobilistica, della stampa, degli elettrodomestici, della chimica, ecc.), quanto per i materiali a più elevato contenuto strategico.
Le aziende clienti, raggiungono inoltre tutta una serie di economie di costo tramite una aggregazione degli acquisti condivisi, in virtù dell’attività di brokeraggio industriale delegata e promossa dalla stessa UNITEC.

 L’attività delegata alla UNITEC quindi, consente all’azienda cliente di mantenere comunque un rapporto relazionale stabile con i propri fornitori, affidando in outsourcing solo quel complesso di attività gestionali che generano uno spreco di risorse.

Una fra le più ricorrenti difficoltà che le imprese incontrano nei processi di approvvigionamento, è riscontrabile nella esigenza di organizzare ed integrare uniformemente le varie forniture attese. Per ogni processo di approvvigionamento esistono infatti, nel corso dell’anno, molteplici procedure amministrative, contabili e di controllo riferite ai diversi rapporti commerciali, in relazione alla organizzazione delle consegne, dei pagamenti, ecc.

az(Fonte UNITEC D GmbH, 2001)

UNITEC ha quindi permesso a tutte le aziende clienti, di ridurre del 50% i costi connessi alla gestione di tali processi di approvvigionamento, studiando appunto procedure di outsourcing personalizzate.

La personalizzazione dell’offerta del servizio, si basa sull’analisi svolta da UNITEC circa i costi che l’azienda sostiene per la gestione dei processi di approvvigionamento. Tramite il modello dell‘Activity Based Costing, e del Business Process Outsourcing, vengono associati tutti i costi sostenuti per i processi di approvvigionamento al complesso delle attività generate all’interno dell’azienda stessa. UNITEC ricerca, in accordo con il management clientelare e sulla base di opportuni calcoli di convenienza economica, quali possano essere i processi gestionali da delegare in outsourcing (ambito del servizio consulenziale di UNITEC).

Ebbene, la fase di gestione del processo di approvvigionamento, rappresenta il „ciclo passivo“ dell’intera catena di produzione e quindi, quanto più sono le strutture aziendali preposte a tali attività, tanto più risulteranno sprechi di risorse economiche e professionali che potrebbero invece essere destinate ad aree e funzioni aziendali più remunerative.
Tramite la delega, l’azienda cliente raggiunge un miglioramento delle proprie performance, terziarizzando le attività che non contribuiscono ad offrire un maggior valore alla produzione.
UNITEC, distingue il concetto di processo d’acquisto, quale attività ad alto contenuto strategico che richiede know-how, dal processo di gestione dell’approvvigionamento.
Tale ultimo processo infatti, si sostanzia in una attività priva di contenuti know-how e segreti industriali e pertanto, seguendo gli stessi step procedurali e quindi ripetitivi, rappresenta un processo gestionale di tipo meccanizzabile.

Con l’outsourcing quindi, il processo di gestione dell’approvvigionamento, non solo risulta meno costoso, ma addirittura più conveniente, potendo la UNITEC aggregare tutti i diversi step in unico processo di più elevata qualità elevata e con peculiari caratteristiche che restano costanti nel tempo.

La società, a tal fine, interpreta il processo di outsourcing operando una netta separazione fra attività procedurali ed amministrativeo. Per quanto concerne il concetto di outsourcing procedurale, UNITEC si pone come obiettivo primario, quello di rendere flessibile il costo di gestione della funzione di approvvigionamento. Le imprese, in condizioni normali, si vedono costrette ad impiegare ingenti risorse economiche e professionali per la conclusione di rapporti commerciali, per l’organizzazione del relativo trasporto e consegna della merce, per la gestione dell’immagazzinamento.

Delegando invece ad UNITEC, le aziende trasformano i costi fissi relativi a tali operazioni, in costi variabili, direttamente proporzionati alle effettive necessità del momento. Con l’outsourcing amministrativo invece, UNITEC offre alle aziende la possibilità di ottenere una drastica riduzione dei costi associati alle attività interne di amministrazione, consegna e controllo delle merci. L’azienda cliente infatti, una volta indicato ad UNITEC la tipologia della merce che desidera acquistare, i vari fornitori a cui rivolgersi ed i tempi relativi alla consegna, affiderà alla medesima il compito di coordinare i necessari rapporti, ottimizzando così il processo logistico e la gestione amministrativa.

Tale sistema di fornitura integrata, che si basa sull’utilizzo delle più moderne tecnologie, permette all’azienda cliente una pianificazione delle diverse attività di approvvigionamento, solitamente organizzate con una pluralità di sellers. La pluralità di richieste andranno quindi a confluire in unico ordine di fornitura indirizzato ad UNITEC, la quale è stata delegata del relativo processo e che pertanto organizzerà tutte le attività conseguenti con unicità di ordine, fatturazione e pagamento e a prescindere dalle condizioni di fornitura stabilite dai diversi fornitori, ottenendo quindi, un’unica consegna. Quest’ultimo punto è di fondamentale importanza per l’azienda che ricerca delle economie di costo negli approvvigionamenti.
In tal modo infatti, l’impresa ottiene una sensibile riduzione anche nei costi connessi al trasporto della merce in quanto, UNITEC, avendo in gestione una pluralità di forniture e relative anche a diverse aziende, riesce ad ottimizzare il coordinamento dei flussi logistici. In conclusione, l’impresa cliente, sostiene costi relativi al trasporto per forniture diverse, come se l’ordine fosse stato inoltrato ad un solo fornitore.

Concetto di „Fornitura integrata“

fornitura

(Fonte UNITEC D GmbH, 2001)

La riduzione dei costi relativi al trasporto delle merci, si basa sul concetto di „nodo logistico“. In pratica, vengono tracciate per ogni impresa, delle linee immaginarie trasversali che collegano la stessa con i suoi fornitori sparsi sul territorio. Su tali linee vengono quindi studiati dei punti logistici strategici, ove far confluire la totalità delle forniture richieste dall’azienda e dove quindi ogni fornitore depositerà le merci.
In tal modo, il costo relativo alla consegna delle varie forniture, subirà una riduzione in quanto il percorso della merce dal nodo logistico al magazzino aziendale, essendo condiviso tra più consegne, segue un percorso comune ed in forma aggregata. In tal modo, la somma parziale dei costi relativi ad ogni consegna, sarà sempre inferiore al costo del trasporto delle merci da fornitore a cliente, singolarmente considerato.

Nodi logistici condivisi

(Fonte UNITEC GmbH, 2001)

Nelle forniture comuni ad una pluralità di imprese e che seguono anche il medesimo tragitto, si generano di fatto (quasi come un effetto collaterale), dei veri e propri consorzi virtuali di acquisto e di trasporto cosicché UNITEC, aggregandone i processi di gestione, offre la possibilità di ottenere ulteriori risparmi di costo ed economie di scala rispetto a quelle proprie del trasporto, associando quindi la riduzione, non ad un intervento sui margini di profitto dei fornitori, ma riconducibile alla effettiva eliminazione degli sprechi aziendali, trasformati in risorse.

Tramite poi un sistema informatico, il „NETSOURCING“, UNITEC offre alle proprie aziende, la possibilità di seguire in real time, lo stato di avanzamento della spedizione e del giorno della consegna, consentendo così l’organizzazione del flusso produttivo (quindi il rispetto dei termini di consegna delle forniture ai propri clienti).

Schema funzionale della fornitura integrata
grafo46(fonte: UNITEC D GmbH, 2001)

Il concetto di fornitura integrata per UNITEC però, non è ancorato esclusivamente alla fornitura di beni non strategici, ma anche per beni a più alto contenuto di know-how, offrendo così alle aziende clienti, la possibilità di moltiplicare i vantaggi ottenibili da tale sistema di gestione anche per gli approvvigionamenti di tipo strategico, creando le condizioni per migliorare ulteriormente l’efficienza aziendale e liberando ulteriori risorse da investire in attività più prossime al vero business aziendale.La fornitura integrata, studiata da UNITEC, convoglia e ricomprende al suo interno, le varie richieste di fornitura dell’azienda cliente, permettendo così a quest’ultima di ottenere le merci al momento desiderato e con unico documento cartaceo emesso da UNITEC.L’azienda cliente ottiene benefici derivanti da un recupero di efficienza nelle proprie attività core, una semplificazione estrema dei processi di approvvigionamento, dove diversamente il costo globale d’acquisto è nella maggioranza dei casi particolarmente elevato in quanto l’utilizzo di risorse aziendali in attività secondarie, determina sproporzione tra valore del bene acquistato e costo delle procedure attivate.

Analisi dei costi della fornitura
aa(Fonte UNITEC D GmbH, 2001)

Il principio di funzionamento della fornitura integrata, descritto nella figura successiva, prevede una riduzione di quella parte di costo sostenuto per l’acquisto del prodotto, relativamente al solo processo di approvvigionamento e dove, in virtù della delega in outsourcing del processo stesso, all’aumentare del livello di delega, corrisponde proporzionalmente il ritorno economico aziendale.

Logica della Fornitura integrata

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(Fonte UNITEC D GmbH, 2001)

L’azienda cliente, rivolgendosi ad un outsourcer che le propone una soluzione mirata e personalizzata per le procedure di approvvigionamento, convoglia quindi tutta una serie di attività in unica operazione riuscendo, inoltre, ad ottenere una regolarizzazione dei tempi di consegna.

Nel grafico, è evidenziata la parte di costo del prodotto non riconducibile al valore effettivo del bene acquistato (parte scura) che, grazie ad UNITEC, viene sensibilmente ridotta.

Fuori dagli schemi di tale sistema di fornitura, l’impresa, nel concludere rapporti commerciali con i propri fornitori, si vede costretta a sopportare costi amministrativi relativi ad ogni singolo rapporto, quando invece n costi amministrativi possono essere eliminati o, quantomeno ridotti, se delegati in outsourcing.

Schema degli approvvigionamenti di una impresa tradizionale

grafo51

(fonte UNITEC D GmbH, 2001)

Con l’implementazione del concetto di fornitura integrata, l’azienda, si rivolge invece ad un solo interlocutore, UNITEC, il quale elabora tutte le diverse richieste di fornitura smistandole ai vari fornitori, per le quali emette unico documento cartaceo di fatturazione. In tal modo, l’amministrazione aziendale, si libera del sovraccarico lavorativo connesso alla gestione del rapporto amministrativo e contabile con la pluralità dei fornitori. Successivamente all’implementazione della soluzione di fornitura integrata realizzata dalla UNITEC quindi, l’amministrazione aziendale, riesce a snellire tutte le procedure di gestione dell’approvvigionamento, così da poter dedicare più risorse alle attività strategiche e, quindi, più strettamente connesse al proprio core.

Snellimento dell’attività amministrativa consentita da UNITEC

grafo52

(fonte UNITEC D GmbH, 2001)

La gestione delle scorte

Di particolare importanza aziendale, è il servizio di magazzino virtuale offerto da UNITEC relativamente alla gestione delle scorte. Abbiamo visto come la società consenta, alle imprese clienti, di gestire in outsourcing tutto il processo di gestione dell’approvvigionamento, del pagamento delle relative forniture e di consegna delle stesse. UNITEC infatti, studia ed organizza il servizio logistico di consegna delle merci secondo termini e modalità preventivamente concordati con l’azienda cliente. Il servizio, permette alle suddette di gestire al meglio il proprio processo produttivo e, quindi, soddisfare in maniera più efficace le richieste effettuate dai propri clienti. In tal modo, ogni impresa cliente, riesce a sua volta a fidelizzare la propria clientela, confidando inoltre in forniture organizzate, potrà altresì ridurre la quantità delle scorte di beni (strategici o meno) solitamente accumulati nel proprio magazzino. La problematica principale, relativa alla gestione delle scorte, concerne infatti due punti essenziali:

  • quanto ordinare

Pur ammettendo l’utilità, se non addirittura la necessità, dell’esistenza di una scorta minima di sicurezza (orientamento prevalente nelle economie di tipo occidentale, a differenza di quelle nipponiche che, successivamente alla filosofia del Just in Time, hanno sviluppato nuove soluzioni, come quella del „magazzino interoperazionale su camion“), l’azienda deve essere in grado di poter stabilire con una certo margine di approssimazione, l’esatto momento di arrivo delle materie per essere pronta ad erogare immediatamente il servizio al proprio cliente, tale da risultare più funzionale e tempestiva rispetto alla concorrenza. La risposta a „quanto ordinare“, è rilevabile dal cosiddetto „punto di riordino“, ossia quel valore quantitativo espresso dal ritmo d’uso aziendale delle materie, moltiplicato per il tempo di evasione dell’ordine da parte del fornitore. Per quanto concerne invece la quantità da ordinare, l’azienda ha la possibilità di utilizzare appositi software che le permettono di individuare, in base al consumo delle materie stesse, l’esatto ammontare di scorte che dovrà ricostituire per raggiungere quel livello di scorte „minimo“ preventivamente stabilito. Poiché l’esistenza delle scorte in magazzino rappresenta un costo aziendale, il management deve necessariamente realizzare un’oculata gestione delle stesse. Presupposto della loro esistenza è lo sfasamento temporale che intercorre tra il flusso delle consegne e quello del loro utilizzo (sia fisico che informativo).
Pertanto le imprese riescono ad ottenere una loro riduzione, solo nel momento in cui arrivano ad una condivisione di informazione, consentita dalle nuove tecnologie, tra fornitore ed azienda stessa, ovvero tramite un provider di servizi a cui delegare il compito di assicurare tale scambio informativo. Partendo dall’analisi ABC dei prodotti detenuti in magazzino, è infatti possibile ottenere una classificazione tipica dei beni da gestire in scorta per la produzione, in base quindi all’importanza che assumono in ambito aziendale.
Si Individuano allora i prodotti di fascia „A“ quali materiali strategici che assorbono l’80% dei costi sostenuti nella funzione di approvvigionamento e detenuti nella misura del 20% rispetto al totale di magazzino, i beni di fascia „B“ come beni „intermedi“ che assorbono il 15 % dei costi di magazzino con un volume pari al 30%, ed i beni di fascia „C“ che rappresentano il restante 5% dei costi di magazzino con un volume pari al 50%. I prodotto di fascia „A“, essendo appunto strategici, vengono solitamente gestiti dalle aziende con una cura maggiore rispetto a quelli di fascia „B“ e „C“ i quali pesano poco sulla formazione del costo e del fatturato (si applica il principio 80/20 di Pareto). Questi ultimi, possono quindi essere facilmente gestiti tramite la delega in outsourcing in modo condiviso tra più aziende, così da ottenere economie rispetto al costo d’acquisto, di trasporto, di ordinazione e controllo. Ebbene, le imprese clienti, raggiungono una ottimizzazione della gestione delle scorte tramite un continuo flusso logistico e informativo condiviso tra le stesse ed i fornitori. La condivisione delle risorse e delle informazioni, è sicuramente ottenibile per quanto concerne i prodotti di fascia „B“ e „C“, non rappresentando questi materiali strategici, anche se nulla preclude simili progetti applicati anche a quelli di fascia „A“.
Il provider del servizio e quindi UNITEC, oltre ad integrare gli ordini di fornitura relativi a tali beni, riuscendo ad ottenere forniture più regolari ed a condizioni di prezzo più vantaggiose, offre alle partecipanti tanto la possibilità di ridurre progressivamente le proprie scorte aumentandone però la disponibilità (lemma del magazzino virtuale), quanto il raggiungimento di effetti positivi sugli indici di rotazione della merce stoccata.
UNITEC infatti, tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie, è in continua connessione con i propri fornitori (suoi partner) e le aziende clienti, così da ottimizzare i tempi e le procedure necessarie per la gestione dell’approvvigionamento basato sulle abitudini e necessità di consumo delle stesse aziende clienti, della loro localizzazione territoriale e, non ultimo, rispetto alla viabilità dell’area geografica di riferimento.

A tal proposito, UNITEC, ha realizzato un nuovo e-tool, il „NETSOURCING“, quale strumento internet-based che permette un effettivo collegamento tra il proprio ufficio acquisti, con quello dei clienti e fornitori. In tal modo, ogni impresa cliente, ha la possibilità di formulare una richiesta di fornitura in real time, sulla base dei cataloghi di prodotti presenti nel data-base di UNITEC, ovvero formulando richieste di prodotti che sono poi reperiti dalla stessa UNITEC, associando anche richieste relative a forniture diverse. Tale sistema, permette all’azienda una continua attività di tracking, così da ottenere, in ogni momento, informazioni relative allo stato di avanzamento della fornitura, i termini di consegna, di spedizione e di fatturazione.

Come noto, la consegna della merce, segue un iter procedurale che vede la sua realizzazione, coincidere con il momento in cui il fornitore ha la disponibilità dell’intero quantitativo di merce ordinata, ovvero dell’ultima tipologia di merce richiesta.
In pratica, fino a quando tutto il quantitativo di merce non è disponibile, la consegna della stessa non avviene, in quanto il fornitore evita di sopportare più volte il costo del trasporto. Tale ritardo, si ripercuote negativamente sulla produzione aziendale.

Ebbene, l’azienda, distinguendo le consegne urgenti da quelle che possono essere rinviate nel tempo, concorda con UNITEC le migliori soluzioni affinché le consegne siano ottimizzate ed organizzate in base alle effettive necessità del momento.
In tal modo, si annullano i rischi legati ai ritardi delle consegna e, nel contempo, si ottiene una concentrazione ed una riduzione dei tempi necessari alla gestione del magazzino, eliminando di conseguenza i tempi morti ed aumentato parallelamente l’efficienza delle strutture preposte.

La programmazione delle consegne

logist(Fonte UNITEC D GmbH, 2001)

La continua ricerca della riduzione delle scorte all’interno di ogni realtà aziendale (fig. A), ha causato però , quale diretta conseguenza, un incremento numerico spropositato delle operazioni di approvvigionamento e, quindi, dei relativi costi ad esse associati (fig. B).

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Con la soluzione della fornitura integrata e del magazzino virtuale offerti da UNITEC invece, si studia un possibile punto di equilibrio tra livello minimo delle scorte (calcolato in base all’utilizzo delle stesse in relazione alla capacità produttiva aziendale ed al tempo di evasione degli ordini da parte dei fornitori) ed il numero e costo relativi agli approvvigionamenti (fig. C).

Relazione ottimale tra scorte e numero degli approvvigionamenti

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Il magazzino virtuale

La logistica e le nuove tecnologie di rete, costituiscono delle vere e proprie infrastrutture strategiche tramite le quali, soprattutto le PMI, possono ridisegnare la propria organizzazione produttiva.

Le imprese possono stabilire una comunicazione a distanza con i propri partner, stringere nuovi rapporti commerciali e di collaborazione anche con imprese appartenenti a contesti geografici diversi e questo grazie appunto all’ICT.

Il flusso dei beni tra i diversi luoghi di produzione però, necessita di nuovi strumenti atti a ridurre le barriere operative che tradizionalmente hanno rappresentato un limite allo sviluppo delle attività economiche delle PMI su scala globale. La nuova concezione della logistica, grazie alle nuove tecnologie, ha permesso alle imprese di rendere più fluidi i processi produttivi spazialmente differenziati

Infatti, tramite una delega in outsourcing di tutte quelle attività che non rientrano fra quelle comprese nella area di eccellenza, l’impresa può concentrare le risorse sulla produzione di beni e servizi, sulla loro qualità, sul design e quindi sulle competenze distintive con cui creare valore utile per le imprese clienti (in pratica l’impresa riesce a riorganizzare la propria struttura con una nuova organizzazione a rete della divisione del lavoro). Nel concetto di impresa estesa e, quindi, di extended supply chain, la logistica è da intendersi come quell’insieme di attività che guida tutta la movimentazione del flusso fisico ed informativo delle merci all’interno di una rete produttiva (come potrebbe essere nel caso di un distretto produttivo).

In tale prospettiva quindi, la logistica non deve più considerarsi come un’attività sussidiaria, bensì una nuova modalità operativa che consente di ridisegnare le relazioni di fornitura e distribuzione, oltre ché di coordinare le attività produttive e di servizio fra imprese localizzate in aree geografiche diverse.

Si comprende quindi la grande rilevanza che assume l’organizzazione logistica come strategia competitiva, per tutte quelle piccole e medie imprese e dei sistemi produttivi locali (distretti) che abbiano una forte propensione all’export. Prendendo a riferimento il caso da analizzare, possiamo notare come la logistica, associata all’utilizzo delle nuove tecnologie, diviene quindi una vera e propria infrastruttura strategica che le aziende dovrebbero saper sfruttare così da raggiungere economie di scala e di scopo nell’uso condiviso dei propri magazzini.

Occorre notare però come, per le imprese di minori dimensioni, l’evoluzione della logistica, rischia di tradursi in una minaccia piuttosto che in un’opportunità, tanto per la mancanza di mezzi, infrastrutture, risorse e tecnologie atte a garantire il perseguimento di tali strategie a bassi costi, quanto per le difficoltà proprie insite nella condivisione di risorse tra più aziende, in modo particolare, all’interno di quei distretti definibili come concorrenziali, ossia dove tra le imprese stesse risulta particolarmente difficoltoso, organizzare un gioco di squadra

Data per scontata l’importanza e la necessità delle scorte, le aziende che sfruttano le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, tendono continuamente a dirigersi verso l’obiettivo dello „zero-scorte“ sia per ridurre progressivamente le quote di capitale immobilizzato e sia per rendere più efficace la risposta alla crescente variabilità dei cicli produttivi (sempre più brevi).

Persistono comunque delle barriere che rendono difficoltosa l’implementazione di soluzioni in tal senso per la mancanza di personale dotato di competenze specifiche in materia e di attrezzature adatte a supportare tali strategie.

L’outsourcing quindi, rappresenta un’opportunità che consente alle imprese di ottenere nel contempo, sia le economie associate alla riduzione dei costi di gestione del processo, sia i vantaggi propri dell’operare in real time, così da evadere gli ordini delle imprese clienti in tempi sempre più brevi. A tal fine, si affacciano in tale panorama, nuovi operatori che offrono soluzioni radicali per la e-logistic.

UNITEC, rappresenta quindi un Information based integrator il quale offre alle imprese clienti, la possibilità di usufruire anche di servizi che permettano approvvigionamenti comuni e magazzini condivisi. Il „Magazzino virtuale“, rappresenta una possibilità di ottimizzazione della gestione dei magazzini delle imprese. Tale soluzione, è stata studiata soprattutto per tutte quelle imprese che operano nei distretti industriali. L’idea di utilizzare un magazzino unico a servizio di più imprese, non è stata accolta favorevolmente, scontrandosi con problematiche di natura gestionale. Molte imprese infatti, tendono a voler conservare la propria autonomia gestionale (insostituibile fonte di versatilità), e quindi a non voler condividere con la concorrenza, informazioni strategiche sui propri mercati (siano essi di approvvigionamento che di distribuzione) o ancora informazioni ad alto valore aggiunto delle proprie produzioni.

Una prima iniziativa in tal direzione, si è avuta nel distretto dei marmi della Valpolicella, dove alcune delle imprese appartenenti al cluster, si sono attivate per un consorziamento logistico, tramite attività di coordinamento degli investimenti infrastrutturali per la realizzazione di una piattaforma logistica comune, con l’intento di razionalizzare la movimentazione e lo stoccaggio delle merci, in entrata ed uscita, per gruppi di imprese che, oltre ad essere localizzate in uno stesso ambito territoriale, condividono beni appartenenti allo stesso settore merceologico.

Altro esempio molto importante, è quello relativo al distretto di Montebelluna (il distretto dello scarpone da sci), dove le imprese cominciano a sviluppare ed intraprendere strategie di investimento in elementi comunicativi condivisi.

E‘ stata creata, a tal fine, una piattaforma gestionale che consentirà, nel tempo, di implementare soluzioni di progettazioni condivise e di rapid prototyping per lo scarpone da sci.
Le nuove tecnologie però, oltre alla possibilità della condivisione delle informazioni, consentono anche, tramite la costruzione di piattaforme virtuali, la condivisione delle scorte aziendali in un magazzino virtuale, dove un operatore specializzato, neutrale rispetto a tutte le aziende distrettuali e quindi che possa assicurare una certa garanzia di trasparenza per tutte le partecipanti al progetto, UNITEC appunto, gestisca tutte le informazioni sullo stato dei singoli magazzini aziendali e delle attività di riordino relative agli acquisiti condivisi.

La condizione per il successo di tale iniziativa però, è subordinata sia all’adozione di uno standard logistico e comunicativo nel quale si concretizza tale piattaforma virtuale, che una vicinanza geografica delle imprese stesse per una migliore organizzazione delle consegne delle merci.

L’area della calzatura sportiva infatti, si presenta inserita in un territorio dalle dimensioni contenute, omogeneo e ben definito da un punto di vista funzionale.
Il distretto, si estende su 15 comuni, con una superficie totale di 320 Kmq. Le imprese appartenenti al distretto, sono circa 400, tra aziende industriali ed artigianali, caratterizzate da una straordinaria capacità di innovazione di prodotto e di processo. La logistica però, continua a rappresentare un nodo cruciale per il distretto. La rapidità della circolazione delle informazioni e delle merci, è quindi uno degli aspetti su cui tutte le imprese dovrebbero ragionare ed investire.

I vantaggi propri del magazzino virtuale possono essere spiegati con il lemma coniato dallo stesso Amministratore della UNITEC, Vincenzo Marino.

Le scorte di ogni impresa che partecipa al progetto, diminuiscono immediatamente ma, paradossalmente, ne aumenta la disponibilità. La trasformazione di un oggetto „fisico“ in „virtuale“, è sicuramente un’attività impossibile, ma gli sviluppi delle comunicazioni e della rete informatica, sono in effetti strumenti che permettono questa „metamorfosi“.

Il Magazzino Virtuale è infatti una espressione dell’uso che si può fare di queste possibili trasformazioni. Sia lo stato fisico degli oggetti, che il loro lo stato virtuale, vengono considerati all’interno del M.V. per cui, possiamo definirlo, come un ibrido fisico-informatico.
La condivisione delle informazioni, resa possibile dalle tecnologie di rete, permette infatti di razionalizzare ed esternalizzare la gestione delle scorte, fisicamente presenti nei magazzini aziendali. Tramite il M.V. infatti, le scorte sono rappresentate dalla somma dei componenti, resi disponibili dalle imprese partecipanti al M.V. stesso e che operano in uno stesso territorio.

Il modello quindi, trova il suo particolare punto di riferimento nei distretti industriali, dove la possibilità di condividere materie prime, semilavorati e parti di ricambio, risulta massima.

I magazzini delle imprese che operano nei distretti infatti, presentano il più delle volte, delle ridondanze di scorte, oltre a tutta una serie di problematiche legate alla confusione operativa e logistica che si crea tra merci in entrata ed uscita.

Fenomeni questi che riguardano tutte le imprese indistintamente le quali si vedono costrette a sopportare i conseguenti costi di gestione, esistendo in tali realtà economiche dei „duplicati strutturali“. Un progetto di condivisione, consente quindi a dette imprese, di eliminare sprechi ed ottenere nuove risorse economiche.

All’interno di ogni magazzino industriale è normalmente presente una certa quantità di materiali di ricambio, utili a garantire la continuità produttiva soprattutto qualora si verifichino guasti o picchi di domanda. In caso di inutilizzo però, tali scorte, devono essere dimesse senza che siano mai state utilizzate, creando così forme di spreco economico (si pensi anche ai casi connessi alla sostituzione degli impianti e/o obsolescenza dei componenti).

Con il M.V., la UNITEC offre a tutte le imprese del distretto, una riduzione delle scorte da stoccare, senza però la rinuncia ad una pronta disponibilità delle stesse in caso di necessità e, questo, grazie ad un sistema software che permette di avere sempre sotto controllo ed in tempo reale, tutte le informazioni necessarie per la gestione coordinata e globale nell’utilizzo delle scorte stesse. In caso di utilizzo di scorte da parte di un’azienda, oltre i limiti della propria disponibilità, UNITEC, tramite il sistema informatico, procede immediatamente al prelievo della merce dal magazzino di un’azienda vicina, ed al riordino della merce stessa al fornitore. L’intero distretto, funziona quindi come un’unica fabbrica e dove il M.V. è costituito fisicamente dall’insieme dei magazzini di proprietà delle diverse aziende, la cui gestione però, viene affidata ad UNITEC.

Le economie ottenibili all’interno dei distretti industriali, avrebbero quindi un grande impatto su tutta la catena del valore nazionale.

Distretti industriali su cui implementare soluzioni di
interconnessione logistica tramite un provider di servizi

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(Fonte UNITEC D GmbH, 2001)

L’impianto e l’esercizio di un Magazzino Virtuale è raffigurato dalla seguente illustrazione:

Magazzino Virtuale di distretto

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(Fonte UNITEC D GmbH, 2001)

Le aziende partecipanti, trasmettono al gestore del M.V., la UNITEC, tutte le informazioni dei contenuti del magazzino aziendale che desiderano condividere con le altre imprese operanti nel distretto, cosicché il gestore genera un M.V. che contiene la descrizione dei materiali, le quantità disponibili ed i tempi di approvvigionamento e riordino.
Le imprese possono conseguentemente ridimensionare le loro scorte in funzione appunto della disponibilità del M.V. e delle proprie necessità operative. I partecipanti possono così richiedere online la consegna dei materiali di cui necessitano e questo, 24 ore su 24.
La stessa UNITEC, provvede poi ad organizzare i prelievi e le consegne dei materiali nell’ambito di tutto il territorio distrettuale e, quindi, i relativi processi di riordino dai fornitori.
Nel M.V. quindi, la gestione delle scorte viene normalizzata e le obsolescenze riciclate, così da permettere un aumento della rotazione di magazzino e della disponibilità del capitale, prima vincolato con l’esistenza di una gestione di tipo tradizionale.
Poniamo il caso che partecipino al progetto di M.V. tre imprese appartenenti ad esempio al distretto industriale del marmo di Massa Carrara.

Le tre aziende, riducono ognuna le proprie scorte di marmo e graniti (le aziende possiedono tutte la stessa tipologia di scorte) nella misura del 33%, così da detenere ognuna il 66% del proprio magazzino e, parallelamente, renderlo disponibile anche per le altre.

Riduzione delle scorte e disponibilità condivisa
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(Fonte UNITEC D GmbH, 2001)

In pratica, vengono annullati i costi connessi all’esistenza di un magazzino (la somma dei costi del 33% di ogni magazzino aziendale, corrisponde infatti al costo totale di un intero magazzino) dove però la disponibilità di condivisione delle merci data da ogni azienda, determinano una disponibilità raddoppiata rispetto alla consistenza delle scorte ante partecipazione al progetto di M.V.

Il risparmio per le tre imprese, è quindi equivalente al costo di un intero magazzino paradossalmente associato all’incremento del 100% delle scorte utilizzabili da ognuna di esse.

Le aziende interconnesse in tale sistema, hanno quindi la garanzia di una disponibilità di materie, che va addirittura oltre quella posseduta precedentemente, pur non essendo le scorte presenti nel loro magazzino. Ovviamente, più imprese partecipano all’implementazione di tale soluzioni, minori risulteranno le quote di materie da immagazzinare, e parallelamente, maggiori saranno le quote di materie disponibili.
Nel caso specifico del distretto dello scarpone da sci di Montebelluna, dove le imprese, essendo in forte competizione tra loro, vanno ad operare singolarmente con una pluralità di fornitori, sostengono tutta una serie di costi, non solo logistici ma anche amministrativi ed organizzativi, che possono essere eliminati o, al limite, notevolmente ridotti.
Immaginiamo il distretto come un condominio formato da dieci appartamenti (imprese). Ogni condomino, conserva nella propria casa, un set di 10 lampadine di riserva e di tipo standard, nel caso si renda necessaria una sostituzione.

Lo stock totale sarà quindi di 100 lampadine. Supponendo un costo medio pari a 50 Euro a set di lampadine, il costo complessivo dello stock, sarà pari a 500 Euro. Viene deciso di ridurre lo stock individuale a 2 lampadine con possibilità per ognuno dei condomini di rivolgersi per l’eccedenza, al vicino.

Viene poi affidato l’incarico della gestione dello stock delle lampadine ad un custode (UNITEC nella realtà), il quale, grazie ad un elenco dei condomini e dei relativi set di lampadine resi disponibili, preleva la necessaria lampadina dal set del condomino più vicino, organizzandone il trasporto e la consegna, per poi curarne la reintegrazione. Il risparmio di ogni singolo condomino è in questo caso dell’80%, mentre la disponibilità di scorte è raddoppiata (il condomino dispone di 20 lampadine contro le 10 ante M.V.).
Le imprese del distretto, possono quindi passare da una gestione di tipo convenzionale, a cui si associa l’esistenza di notevole spreco di risorse, ad una che prevede la partecipazione e l’utilizzo di un magazzino virtuale, tramite interconnessioni e servizi logistici erogati dal provider.

Nel caso poi si verificassero delle variazioni particolari nelle richieste delle merci da parte di un’impresa, ed i magazzini delle altre non fossero in grado di soddisfare tale esigenza (caso limite), UNITEC effettuerà immediatamente nuovi approvvigionamenti. Il provider può operare con estrema sollecitudine, in quanto la richiesta di fornitura da parte dell’azienda, perviene in real time e lo stato della disponibilità dei magazzini, è tenuto sotto controllo 24 ore su 24.

Dal canto loro, le imprese, possono ridurre le proprie scorte, senza comprometterne la disponibilità e, quindi, il rischio di perdita di potenziali ordini.

I costi di gestione del magazzino, come è noto, crescono proporzionalmente all’aumentare della disponibilità delle scorte. Ebbene, con tale soluzione, i costi tenderanno a decrescere. Possiamo osservare graficamente, la curva dei costi di gestione del magazzino (Stockholding costs), la quale tende a traslare verso il basso, mentre la curva dei costi associati alla perdita di eventuali vendite (Potential low sales costs), tende ad appiattirsi.

Traslazione verso il basso della curva dei costi di gestione del magazzino

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(Fonte UNITEC GmbH, 2001)

Appiattimento della curva dei costi di eventuali vendite andate perdute

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(Fonte UNITEC GmbH, 2001)

Partecipare ad un Magazzino Virtuale inoltre, permette di:

  • eliminare gli overhead gestionali;
  • adeguare i costi del magazzino all’andamento congiunturale aziendale;
  • avvalersi di sinergie negoziali ed organizzative;
  • usufruire di sconti di scala moltiplicati in funzione dei grandi volumi d’acquisto generati;
  • garantire una migliore reperibilità delle forniture associato ad un innalzamento degli standard qualitativi;
  • minimizzazione dei costi di struttura;
  • salvaguardia dell’ambiente tramite una riduzione del traffico generato da trasporti di lungo percorso.

Occorre sottolineare però, che lo sviluppo futuro di simili soluzioni, dipenderà fortemente dalla volontà dell’imprenditorialità distrettuale (e non) di arrivare ad una fattiva condivisione di risorse.

L’ostacolo fondamentale, è infatti rappresentato dal timore di perdere quell’autonomia gestionale ed operativa che da sempre ha contraddistinto la versatilità delle PMI, soprattutto quando la condivisione stessa concerne approvvigionamenti di prodotti strategici, tramite i quali si offre alla propria clientela, quel valore aggiunto che riesce a contraddistinguere l’azienda dalla diretta concorrenza.

In alcuni casi infatti, la dinamica concorrenziale interna al distretto, ha creato forme di conflittualità manifeste le quali, nonostante il loro effetto positivo a livello di sistema, hanno però creato una forte avversione verso le possibili forme di collaborazione e cooperazione tra i diversi attori distrettuali, palesando così tutte le difficoltà insite nei progetti basati sulla condivisione aggregata di beni, risorse ed informazioni.

Occorre quindi che il management, comprenda l’importanza di un percorso aziendale basato non solo sulla competizione, ma anche sulla collaborazione per l’ottenimento delle economie di scala e scopo in ottica di economia globale